Discovery Appennino, episodio 5

Lungo la ciclo-via più lunga d’Italia a bordo di un’ammiraglia ibrida Mitsubishi Outlander Phev

Il cuore pulsante dell’Umbria 19&20 luglio 2019, Giorni 5&6

Il sole splende alto nel cielo. Siamo a Gubbio. Il Museo di Palazzo Ducale, sotto la guida di Paola Mercurelli Salari, il Duomo, il Palazzo del Podestà, il Palazzo dei Consoli -che custodisce una collezione di ceramiche e quadri e ha una terrazza coperta da cui si domina la vallata- e Piazza della Signoria sono solo alcuni degli edifici che dominano e caratterizzano la città. Ma qui c’è molto di più: come dimenticare i riti custoditi nelle Tavole Eugubine scritte in etrusco e in latino, la Festa dei Ceri del 15 maggio in onore di Sant’Ubaldo, Sant’Antonio e San Giorgio, l’accensione del grande albero nel periodo natalizio e la possibilità di conseguire la “patente di matto” correndo attorno alla fontana del Bargello. Non solo, la stessa configurazione architettonica della città regala affacci e scorci suggestivi che nulla hanno a che vedere con le moderne città. La storia la si respira per le strade, osservando gli edifici, ma i segreti e le tradizioni solo chi vive il territorio ce li può raccontare ed è quello che fa Ubaldo, guidandoci alla scoperta della Gubbio segreta, di ciò che non compare sui rotocalchi ma che è il cuore pulsante della città. Basta un suo cenno, una sua parola, un’inflessione particolare nella voce per capire quanto amore egli provi per la sua terra, quanta passione metta nel promuoverla e valorizzarla. Sono proprio persone così, capaci di metterti a tuo agio, che quando le incontri ti fanno capire che il concetto di “casa” è ovunque ti senti in pace con te stessa e il mondo. Gubbio mi ha fatto questo effetto, ancora una volta ho capito come io sia cittadina del mondo che mi ospita se esso mi entra nelle ossa. Dovendo andare via per raggiungere la tappa successiva mi rendo conto di quanto poco ancora io sappia di questo incanto dell’Appennino, di questa città che come un faro attira il mio sguardo ogni volta che osservo una cartina. È un richiamo? È una promessa? Certo è che voglio tornare e assaporare ogni angolo, magari percorrendo in tranquillità la Via di Francesco, abbandonandomi alla pace dei luoghi di fede per compiere un viaggio alla scoperta di ciò che ancora non so di me stessa e della terra che mi respira accanto.

Storia si respira anche ad Assisi, terra di San Francesco, dominata dal Palazzo dei Priori e dal Tempio di Minerva. Una città che ha puntato sulla valorizzazione del proprio patrimonio, sulla sostenibilità ambientale e sulle eccellenze della buona tavola, di cui sono un esempio le Lenticchie di Colfiorito. 

Non c’è molto tempo e prima che me ne accorga siamo già a Cerreto di Spoleto, ultima tappa della giornata, dove abbiamo trascorso anche il sabato. Qui sono due gli elementi che hanno catturato la mia attenzione: i Bagni di Triponzio, una SPA che ha saputo ricreare la magia delle leggende locali nei nomi dei percorsi benessere, e Balza Tagliata, un percorso scavato in una parete rocciosa utilizzato come antica via di comunicazione. Per la strettezza del passaggio molti secoli fa si inventarono il primo semaforo, in modo tale che il percorso fosse a un solo senso di marcia a seconda di dove si trovava chi lo doveva imboccare.

La natura di questa terra mi sovviene alla mente anche adesso, mentre sono qui a casa seduta alla scrivania a scrivere queste righe al computer. Non mi sembra vero di aver percorso così tanta strada in così poche giornate. Eppure così è stato e la magia non è ancora finita.

Federica Ghinelli 



Immagine di copertina: veduta di Gubbio, di Federica Ghinelli

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